03.08.2016 00:00

I tagli delle guardie mediche dell'Alto Garda

I tagli delle guardie mediche dell’Alto Garda

Una sola parola sorge spontanea nell’apprendere ufficialmente ciò che da tempo era nell’aria, cioè il piano di riorganizzazione (leggasi “tagli”) delle Guardie Mediche nel Trentino ad opera dell’Assessore alla Sanità Zeni: insensato.

Perché, a fronte di un risparmio risibile, nel mare magnum della spesa sanitaria, di 2,5 milioni di Euro, pressochè tutti risparmiati tagliando gli stipendi di un medico su tre (50 su 150), vi sarà un sicuro aggravio del lavoro dei Pronto Soccorso Ospedalieri, che andranno necessariamente potenziati con un aggravio di spesa non quantificabile, oltre un sicuro scadimento della assistenza sanitaria primaria sul territorio, che è il primo riferimento sanitario del cittadino e il primo filtro all’accesso a strutture più costose. Poco senso hanno anche le giustificazioni dell’Assessore (“queste figure non vanno consultate in caso di urgenza ed emergenza”), che denunciano una sostanziale ignoranza dello stesso sugli scopi e sul funzionamento della Guardia Medica. E chi scrive è medico del territorio dal 1982 e ha svolto per 18 anni proprio il ruolo di Guardia Medica a Riva, Ledro ed Arco.

In quanto alla prevista ristrutturazione nell’Alto Garda, cioè l’eliminazione delle sedi di Arco e di Ledro, con il mantenimento della sola sede di Riva che raddoppierà gli attuali 4 medici, si passerebbe da tre sedi ad una, e da 12 medici ad 8. Anche in questo caso si tratta di una riorganizzazione insensata. Si elimina una sede (Ledro) con un territorio molto vasto, con 6000 residenti e lontana da ogni struttura ospedaliera, il cui unico “peccato” è essere sempre stata molto bene educata ad usufruire dei Servizi Sanitari solo in caso di effettiva necessità: solo questo significano infatti i “numeri” esibiti a giustificazione del taglio, ma in sanità i numeri contano solo fino ad un certo punto, e vanno sempre interpretati. Il “premio” alla educazione dei ledrensi sarebbe quindi il taglio ? In quanto al “taglio” della sede di Arco, i cui “numeri” sono più o meno gli stessi di Riva, la giustificazione, questa volta, è che si tratterebbe di un doppione del Pronto Soccorso dell’Ospedale. Asserzione palesemente falsa, perché le tipologie di utenti sono decisamente diverse. Inoltre, non vi sarà alcun risparmio, perché la sede della Guardia Medica di Arco, una stanza attualmente all’interno dell’Ospedale di Arco, non rappresenta certo un costo, mentre un costo certo vi sarà per il necessario potenziamento della sede di Riva (in che struttura ?), dove saranno di fatto trasferiti i 4 medici attualmente ad Arco.

Per chiudere, una proposta più razionale per utilizzare comunque al meglio gli 8 medici previsti con questo Piano, in caso si intenda mantenere il taglio dei 4 medici ledrensi: mantenere la sede presso l’Ospedale di Arco, e quindi il “filtro” per il Pronto Soccorso ospedaliero, ampliando la zona di pertinenza a Tenno e Nago-Torbole (circa 6000 residenti in più facilmente raggiungibili anche da Arco, invece che come oggi da Riva), e accorpare la valle di Ledro alla sede di Riva, che manterrebbe quindi lo stesso numero di assistiti con l’onere in più di raggiungere anche tutta la valle di Ledro. Un peggioramento comunque dell’Assistenza sanitaria sul territorio, ma minore di quello prospettato.

 

Verdi dell’Alto Garda

Il Portavoce

Paolo Barbagli

 

Riva, 3. 8.2016

 
 
 

 

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