01.12.2018 00:00

Intervento (scritto) al Congresso Nazionale dei Verdi a Chianciano

Intervento Congresso Verdi Chianciano  

Vengo da Riva del Garda, una ridente cittadina dell'Alto Garda Trentino, dove sopravvivono alcuni Verdi,  come la sottoscritta

 Dal 2010 al 2015 sono stata Assessore all’ambiente e alla Scuola, eletta da una lista di Verdi, e nel 2015 sono riuscita ad essere confermata Assessore,  in una Giunta di centro sinistra,  con deleghe alla Cultura e alla Scuola.

Questa volta però da sola (in precedenza eravamo in due)  ed espressione di una lista che ha riunito tutti i pezzi di sinistra alla sinistra del PD  oltre ovviamente ai Verdi. La lista si chiama “Riva Bene Comune  e rappresenta a mio parere un riuscito esperimento, almeno come risultato elettorale (circa il 5 %)  di assemblare istanze sociali e ambientaliste capaci di andare oltre le sterili proteste e di governare una piccola città con tutti suoi molteplici e spesso complessi problemi.

Esperimento ripreso con buon risultato elettorale (8 % complessivo, due consiglieri eletti, di cui uno espressamente “verde") nelle recentissime elezioni provinciali nel Trentino. La lista si chiama “Futura 2018”, e assembla, in un mix finora riuscito, un giornalista “nuovo" alla politica  e qui forse sta in gran parte il motivo del successo , con pezzi di sinistra (purtroppo non tutti)  oltre naturalmente ai Verdi.

Con, sullo sfondo, un'onda verde in Europa che naturalmente conforta anche noi Verdi italiani, incapaci finora di trasformarla in un'onda italiana, e che al momento rimangono prigionieri, da troppo anni, di un declino elettorale, ma non solo, continuo e che sembra inarrestabile.  E “sembra" è la parola alla quale aggrapparci per mantenere viva, per quanto flebile, la fiammella della speranza. Tanto per fare qualche recente esempio, la Lega di Bossi non “sembrava" finita fino a quando non è comparso il “mago “ Salvini non è riuscita a ricompattarla intorno a sé e a tirar fuori dagli italiani il peggio che, del resto  avevano sempre avuto, ma che nessuno  fino a quel momento era riuscito ad estrarre

 Non “sembrava” forse impossibile, nel ’94, che un imprenditore di successo, sia pure abile “imbonitore", creasse dal nulla, in tre mesi, un partito-azienda capace, nel bene e nel male, di governare quasi ininterrottamente per  vent'anni, e comandare ancora oggi il quarto partito italiano ?

E non “sembrava” forse impossibile che un comico, per di più esiliato dalla TV, riuscisse piano piano, e con il solo aiuto di internet e di un suo indubitabile istinto istrionico ad intercettare gli umori delle diventate pubblico-elettore?

E via elencando, caso Trump compreso.

E allora, e concludo, perché non continuare, come diceva Alexander Langer, a fare ciò che è giusto,  e a cercare di estrarre dagli italiani ciò che di giusto e buono e bello c’è in essi, magari negli stessi al momento ammaliati dalle sirene di promesse insidiose anche se irrealizzabili, o di pulsioni razziste anche se nessuno le sente come tali, o  di egoismi antichi o rinnovati, impermeabili perfino a  2000 anni di cristianesimo e di filosofie umanitarie,  definite sprezzantemente “buoniste".

 “Resistere, resistere, resistere", diceva un indimenticato giudice di Mani Pulite, e noi resisteremo.

 

Renza Bollettin

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