25.11.2021 19:13

Relazione del Portavoce uscente Paolo Barbagli all'Assemblea del 25.11.2021

ASSEMBLEA DEI VERDI DELL’ALTO GARDA E LEDRO
25.11.2021
Relazione del Portavoce dei Verdi dell’Alto Garda e Ledro 2010-2021
12 anni da Portavoce
 
Preambolo
Pur volutamente assente da questa Assemblea, in dissenso con le modalità di convocazione come probabilmente vi è noto, e sempre per lo stesso motivo dimissionario dal 10 di novembre, mi è sembrato comunque giusto e doveroso, da parte mia, informare gli iscritti e i simpatizzanti su questi ultimi 12 anni da Portavoce dei Verdi dell’Alto Garda.
Ho chiesto pertanto a Renza Bollettin, mia compagna di vita, di professione e di avventura politica, di leggere questa Relazione, cercando di non tediarvi troppo.
Ritengo a questo punto opportuno chiarire meglio, prima di entrare nel vivo della relazione, il gesto di dimettermi e di non presenziare a questa Assemblea. A questo scopo, per chi non l’avesse ancora letto, cito il comunicato che ho diffuso il 17 novembre scorso.
“Appresa via mail la convocazione, da parte della Portavoce dei Verdi del Trentino Lucia Coppola, di un’Assemblea dei Verdi dell’Alto Garda, di cui sono il Portavoce dal 27.1.2010, avente per oggetto l’elezione di nuovi Portavoce; convocazione che io considero una inaccettabile ingerenza nell’autonomia politica e decisionale dei Verdi dell’Alto Garda, nonché una palese violazione dello Statuto Nazionale di Europa Verde-Verdi (art. 13 comma 5), che sancisce appunto la potestà di decidere, nel proprio ambito territoriale, da parte delle associazioni locali come sono i Verdi dell’Alto Garda.
Considerato che proprio dell’autonomia politica dei Verdi dell’Alto Garda, in questi 12 anni, e anche nei 10 anni precedenti stando all’opposizione interna del partito, ho fatto uno dei motivi fondanti del mio agire, se non addirittura il motivo principale; e constatato, nel corso di un lungo e cordiale colloquio con i vertici provinciali del partito, che le rispettive posizioni, pur nel rispetto reciproco, sono rimaste sostanzialmente immutate, ho comunicato le mie immediate dimissioni da Portavoce dei Verdi dell’Alto Garda, nonché la mia intenzione a non partecipare alla sunnominata assemblea, prevista per il 25 novembre.
Nel contempo, desidero esprimere la mia volontà di continuare a collaborare, a livello locale, provinciale e nazionale, con l’unico Partito che da 35 anni ad oggi mi sembra compatibile con il mio sentire di ambientalista, ovvero i Verdi, ultimamente denominatisi Europa Verde-Verdi.”
A questo comunicato ho fatto seguire una proposta di mozione, presentata all’Assemblea Provinciale dei Verdi del Trentino del 20 novembre, allo scopo da un lato di ribadire l’autonomia decisionale delle Associazioni locali, concetto espresso chiaramente nello Statuto nazionale, ma purtroppo spesso minacciato o violato, come secondo me in questo caso, e nel contempo di annullare le decisioni prese dagli organi dirigenti dei Verdi del Trentino riguardanti le associazioni locali.
Riporto qui il testo di questa mozione, purtroppo bocciata dall’Assemblea provinciale, che evidentemente non ha ritenuto di considerare una violazione dell’autonomia la convocazione di questa Assemblea, o addirittura non ha considerato, come considero io, l’autonomia delle organizzazioni periferiche dei Verdi un valore aggiunto da sostenere e difendere.
La mozione così recitava.
“L’Assemblea di Europa Verde-Verdi del Trentino, in attuazione dell’art. 13, comma 5 dello Statuto Nazionale, dell’art. 3 dello Statuto di Europa Verde-Verdi del Trentino, degli art. 11-12 e 13 del Regolamento Nazionale dell’Organizzazione Territoriale, delibera che le associazioni locali operanti in Trentino (attualmente Rovereto, Mori, Pergine e Alto Garda e Ledro) sono autonome politicamente all’interno del proprio territorio di competenza.
In particolare, decidono in piena autonomia i propri organi dirigenti, la collocazione politica e la partecipazione alle competizioni elettorali.
La costituzione e il funzionamento delle associazioni locali nel Trentino sono regolate da un apposito Regolamento nazionale e/o, in accordo o a completamento di quest’ultimo, da apposite norme statutarie o regolamentari approvate dall’Assemblea di Europa Verde-Verdi del Trentino.
Di conseguenza, vengono annullate tutte le decisioni recentemente assunte dagli organi dirigenti di Europa Verde-Verdi del Trentino che riguardino le associazioni locali, ad eccezione di quelle espressamente richieste e/o approvate dagli organi dirigenti di quest’ultime.”
Chiuso il capitolo, per me doloroso, delle dimissioni e di una transizione, nei Verdi dell’Alto Garda, che speravo indolore e condivisa, e invece si sta rivelando traumatica, passiamo alla relazione, necessariamente concisa ma abbastanza esaustiva, dei miei quasi 12 anni da Portavoce.
 
Antefatti
Per capire quello che è successo il 27 gennaio 2010, giorno in cui, in una sala dell’Hotel Astoria a Riva, alla presenza e su proposta di Marco Boato, leader dei Verdi del Trentino, venivo eletto all’unanimità Portavoce dei Verdi dell’Alto Garda e Ledro, è necessario fare qualche passo indietro.
E precisamente partire dal febbraio 2000 quando, nel corso di una concitata e drammatica assemblea dei Verdi di Riva, vennero defenestrati il Portavoce dell’epoca, Lauro Struffi, nonché il leader storico dei Verdi di Riva Lorenzo Vescovi. Da Trento calarono Iva Berasi e Pino Finocchiaro, in rappresentanza dei Verdi del Trentino, ed imposero, ai vertici dei Verdi di Riva, nuovi personaggi evidentemente ritenuti più utili, in particolare Luigi Marino e Pietro Bertoldi.
Ai “vecchi”, che non vollero piegarsi al diktat, venne pertanto tolto l’utilizzo del simbolo del partito per le imminenti elezioni comunali, e vennero estromessi di fatto dai Verdi. E tra questi c’ero anch’io; insieme a molti altri, che vennero costretti, per partecipare alle elezioni, a inventarsi una lista civica ambientalista in concorrenza ai Verdi “ufficiali”. Non entrerò nei dettagli dei 10 anni di divisione in due “fazioni” dei Verdi Rivani, perché sarebbe troppo lungo e ci vorrebbe un libro solo per questo, dirò solo che il sottoscritto fu di fatto espulso dal Partito per questo periodo, anche se ufficialmente non si parlò mai di espulsione perché semplicemente, ogni anno, veniva respinta, a Roma, la mia richiesta di iscrizione al partito.
In questi lunghi anni cercai in tutti i modi di ricucire questa assurda divisione, finchè finalmente piano piano ci riuscii. Un primo segnale di disgelo ci fu nel novembre 2008, quando Renza Bollettin, mia moglie nonché Verde, fu invitata da Marco Boato ad entrare nella lista per le elezioni Provinciali. Da questo momento l’avvicinamento proseguì, finchè a un certo punto mi proposi come Portavoce dei Verdi di Riva, che fino a quel momento avevano dei rappresentanti eletti nelle istituzioni, ma non avevano dei dirigenti ufficiali. Tale mia autocandidatura fu quasi sorprendentemente accolta da Marco Boato, che mi propose anche di diventare Portavoce dell’intero Alto Garda e Ledro, e quindi anche di Arco, che fino a quel momento aveva avuto una vita politica propria, con presenze importanti nel Consiglio Comunale. Ed io, pur con qualche riluttanza, accettai.
Linee ispiratrici
Così nacquero i Verdi dell’Alto Garda e Ledro, e il mio ruolo di Portavoce che si ispirò soprattutto alle seguenti linee ispiratrici.
In primo luogo, anche in seguito ai fatti del 2000, la difesa dell’autonomia, autonomia che in questi 12 anni è stata sostanzialmente rispettata, permettendo ai Verdi dell’Alto Garda di scegliere senza ingerenze rappresentanti nei Comuni, alleanze politiche, prese di posizione sui temi locali. In questi anni ho sempre ripetuto, in ogni occasione di incontro politico con gli iscritti e i simpatizzanti, che ritenevo la difesa dell’autonomia, memore dei fatti del 2000, mio compito prioritario, e che la mia persona ne sarebbe stata garante. E pochi giorni fa, quando ho ritenuto minacciata tale autonomia, per me le dimissioni sono state un atto dovuto ed eticamente necessario
Poi la trasparenza. Ogni mio atto è sempre stato pubblico e reso noto sulla stampa prima e su internet e i social poi. In questi 12 anni non ci sono stati “dietro le quinte” o trame occulte, tutto il mio agire politico, compreso il bello e talvolta il brutto, si è svolto sotto gli occhi di tutti e con prese di posizione il più possibile scritte, e regolarmente pubblicate e consultabili da chiunque. Spiace pertanto sentire, ora, che non avrei dovuto pubblicizzare le mie dimissioni, per non gettare fango sui Verdi. Non averlo fatto avrebbe significato smentire tutta una vita politica “trasparente”.
Vi è da dire inoltre che tutti i materiali politici di questi 12 anni sono pubblici e visibili nel sito dei Verdi dell’Alto Garda.
La democrazia interna. Il rispetto dei principi democratici, all’interno dei Verdi dell’Alto Garda e Ledro, è sempre stata la mia principale preoccupazione, già nel nome di “Portavoce”, che significa appunto colui che porta la voce degli aderenti all’opinione pubblica, agli altri partiti, all’interno delle istituzioni. Posso assicurare che in questi 12 anni non ho preso alcuna decisione, piccola o grande che fosse, da solo. Sempre mi sono consultato, anche se necessario con delle votazioni, con gli iscritti in primo luogo, ma anche con i simpatizzanti, medianti periodiche e frequenti riunioni, anche in videoconferenza negli ultimi 2 anni, o con consultazioni telefoniche o online. A questo scopo ho anche creato p. es. una chat con Whatsapp, una mailing list, un gruppo e una pagina Facebook, per favorire lo scambio reciproco di opinioni e pareri.
La passione. La passione, anche se non la faccio vedere troppo, è stato il motore che mi ha permesso di andare avanti nel mio ruolo, che io considero un servizio di volontariato, come fosse una ONLUS.
L’equilibrio. L’equilibrio è un’altra dote fondamentale per gestire un partito, per quanto piccolo e in una zona periferica come la nostra, e mi sono sempre sforzato di esercitarlo.
Il rispetto delle opinioni altrui. Credo di averlo sempre esercitato, in questi anni, anche quando erano nettamente divergenti dalle mie, ed è capitato moltissime volte. Questo rispetto, a volte, è stato perfino considerato esagerato, specie nella gestione, p. es. di alcuni consiglieri comunali “problematici”, che tendevano a fare di testa loro, fino a prendere decisioni anche distanti da quelle concordate a livello di gruppo. Il mio ruolo, in questi casi, non è mai stato impositivo, anche quando vi sono state forti pressioni dall’alto e dal basso, ma semmai quello di essere un punto di riferimento e di vicinanza, politica ma anche umana, non dimenticando mai che oltre che essere un politico io sono anche e soprattutto un medico.
La pazienza. Altra dote che ho dovuto spesso esercitare, in particolare nei casi appena segnalati.
La separazione dei ruoli. Nella vita dobbiamo tutti imparare ad esercitare, il più possibile separatamente, ma talvolta anche insieme, più ruoli, nel mio caso padre, figlio, marito nella vita privata, medico nella vita professionale, e nella vita politica ambientalista, come Presidente di una Associazione ambientalista (Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro dal 2000 ad oggi), e appunto Portavoce dei Verdi. Questi ultimi due ruoli, per gli argomenti trattati, spesso gli stessi, tendono inevitabilmente a confondersi, ma è stata mia cura tenerli rigidamente separati, visto che diverse sono le persone dei due ambiti e diversi gli scopi e i mezzi operativi delle due modalità associative. Credo di esserci riuscito, anche se dall’esterno questo sforzo spesso non è stato compreso, e per l’opinione pubblica i due ruoli tendono a sovrapporsi. Pagandone anche un prezzo, visto che una parte del mondo ambientalista locale mi ha ostracizzato proprio per questo doppio ruolo, e per le scelte politiche che sono stato costretto a prendere. Più volte, nel corso di questi anni, mi è stato chiesto, anche pubblicamente, di rinunciare all’uno o all’altro dei due impegni diversamente ambientalisti, ma ripensandoci credo che questi due impegni siano complementari l’uno all’altro, e possano convivere tranquillamente, se si ha la consapevolezza che certe opinioni, o scelte, che espresse come ambientalista possono sembrare semplici e facilmente attuabili, quando invece si entra in dinamiche politiche le cose diventano più complesse: in politica la ricerca di continui compromessi e mediazioni è inevitabilmente all’ordine del giorno; non si può essere rigidi e massimalisti, altrimenti si rischia di non ottenere, nel concreto, nulla.
Non perseguimento di fini personali. Sono orgoglioso di poter dire di non avere mai perseguito, servendomi del piccolo potere datomi dalla carica politica che ho ricoperto, qualche fine personale o a vantaggio della mia famiglia. Tutte le volte che ho personalmente candidato nelle liste del mio partito, lo ho fatto solo in spirito di servizio, e lavorando tantissimo specialmente nei faticosi periodi preelettorali. E, anche quando sono stato eletto (nel caso specifico, nel Consiglio Comunale di Riva nel 2010), ho preferito rinunciare a vantaggio di altri.
Situazione finanziaria. I Verdi sono autonomi politicamente, o almeno lo dovrebbero essere, ma finanziariamente non hanno introiti propri, non hanno un tesoriere, e dipendono in questo dai Verdi del Trentino, e dal tesoriere che in questi anni è sempre stato Giorgio Pedrotti, che oltre ad essere il tesoriere è anche la mente pensante del gruppo, nonché inesauribile fonte di informazioni. Sono comunque orgoglioso di comunicare che, a parte la prima elezione comunale del 2010, che è stata interamente finanziata dai Verdi del Trentino, i Verdi dell’Alto Garda non solo non hanno mai chiesto soldi ai Verdi del Trentino, ma grazie agli incarichi istituzionali avuti, soprattutto gli incarichi assessorili per 9 anni di Renza Bollettin, hanno contribuito con migliaia di euro alle casse dei Verdi del Trentino. Nulla comunque impedisce ai Verdi dell’Alto Garda, nel futuro, di autofinanziarsi per sostenere eventuali spese, per esempio una sede come a Rovereto. In tutti questi anni la sede è stata il mio ambulatorio, dove si sono svolte quasi tutte le riunioni e assemblee, che continuerò ad offrire gratuitamente in caso di necessità. Anche il sito dei Verdi dell’Alto Garda, già citato, non costa nulla ai Verdi perché è un sito gratuito e gestito finora personalmente da me.
 
I FATTI (senza commenti e analisi)
Credo opportuno, anche se sarà forse un po’ noioso per l’ascoltatore, citare almeno i fatti principali che hanno scandito questi 12 anni di intensa attività politica.
Il 2010 è stato un anno molto intenso e faticoso, ma ricco di soddisfazioni, caratterizzato da due importanti appuntamenti elettorali, le Comunali a Riva e le elezioni della Comunità Alto Garda e Ledro. Nel primo caso i Verdi si sono presentati, finalmente uniti, con una lista propria denominata “Riva Ambiente-Verdi ecologia e società”, nell’ambito del centrosinistra con candidato sindaco Adalberto Mosaner. Capilista erano Renza Bollettin e Luigi Marino. Adalberto Mosaner è stato eletto sindaco al primo turno, e la nostra lista ebbe 427 voti (5,56 %), con due eletti, Renza Bollettin con 78 preferenze, e Luigi Marino con 71. Renza Bollettin è stata poi scelta come Assessore all’Ambiente, mentre Luigi Marino, in polemica per non essere stato designato Assessore (era Assessore uscente da 11 anni) si è dimesso da consigliere. Il sottoscritto, subentrato a Marino, ha subito ceduto il posto a Fabio Morghen, mentre il posto lasciato libero da Renza Bollettin, diventata assessore, è stato occupato da Flavia Chincarini.
La lista dei Verdi di Arco ha ottenuto 280 voti (3,11 % ) e ha eletto il capolista Ricki Zampiccoli, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Enrico Mattei, che è stato eletto sindaco.
Nell’ottobre 2010, in occasione delle elezioni per la Comunità Alto Garda e Ledro, a sostegno del candidato del centrosinistra Salvador Valandro, i Verdi danno vita al nuovo progetto e alla lista “Alto Garda e Ledro Bene Comune”, insieme con la Sinistra Unita e a Italia dei Valori. Anima del progetto, che dura tuttora, va citato Tommaso Ulivieri.
Presidente viene eletto Salvador Valandro, mentre “Alto Garda e Ledro Bene Comune”, con 1016 voti e l’8,95 %, elegge in Consiglio di Comunità il Verde Alessandro de Guelmi, che entrerà in Giunta come Assessore all’Ambiente.
Il 3 febbraio 2012, nel corso di una Assemblea, vengo riconfermato Portavoce.
Il 16 agosto 2012, per sancire la prosecuzione del percorso politico che ha portato nell’Alto Garda alla formazione del progetto “Bene Comune”, che aggrega programmaticamente e elettoralmente Verdi e la Sinistra, nasce in Consiglio Comunale a Riva il Gruppo “Bene Comune”, composto dai Verdi Flavia Chincarini e Fabio Morghen, insieme a Valter Leoni di Sinistra Unita, a sostegno dell’Assessore Renza Bollettin.
Nel novembre 2013 i Verdi dell’Alto Garda entrano nel neocostituito gruppo denominato “Arco Bene Comune”, all’interno del progetto già citato di collaborazione tra le forze della sinistra e i Verdi, in preparazione delle elezioni comunali di Arco, previste per il marzo 2014, indette in anticipo per le dimissioni del sindaco di Arco Mattei.
Nell’autunno 2013, inoltre, si svolgono le elezioni provinciali, senza seggi per i Verdi del Trentino, che in Alto Garda ottengono 365 voti (1,85 %), con 78 voti di preferenza per la candidata dell’Alto Garda Renza Bollettin.
Nel gennaio 2014, alle elezioni comunali di Arco, viene presentata la lista “Arco Bene Comune”, con i candidati “verdi” Silvia Girelli, Ruben Mantella, Mattia Martinello, Ricki Zampiccoli, Paolo Barbagli, Patrizia Esposito, Lauro Struffi, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Betta, che alle elezioni del marzo viene eletto sindaco, mentre la lista “Arco Bene Comune” ottiene il 4,27 % (323 voti) ed elegge un consigliere comunale, Massimiliano Floriani di Italia dei Valori. Riesce inoltre ad entrare in Giunta con la “verde” Silvia Girelli, che diventa Assessore all’Ambiente.
Va anche detto che Massimiliano Floriani, appena eletto in Consiglio Comunale, decide di uscire da “Arco Bene Comune” e dalla maggioranza, e quindi Arco Bene Comune si trova nella strana situazione di avere un’assessore (Silvia Girelli), ma nessun consigliere. E ciò fino alle dimissioni dal consiglio di Massimiliano Floriani, avvenute nel marzo 2017, al quale è subentrato (5 aprile 2017) il primo dei non eletti Tommaso Ulivieri. In questo modo anche “Arco bene Comune” rientra nel Consiglio Comunale di Arco.
Il 25 luglio 2014, nel corso di un’Assemblea vengo riconfermato per la terza volta Portavoce dei Verdi dell’Alto Garda.
Nel 2015 si rinnova il Consiglio comunale di Riva, e i Verdi si presentano con la lista “Riva Bene Comune – Verdi e sinistra”, con capolista l’assessore uscente Renza Bollettin, a sostegno del ricandidato sindaco Mosaner, che viene rieletto. “Riva Bene Comune” ottiene il 5,76 % con 401 voti, e la più votata risulta la “verde” Renza Bollettin (94 preferenze), che viene riconfermata assessore con nuove competenze (Cultura e Scuola).
Nel 2015 termina anche il mandato elettorale della Comunità “Alto Garda e Ledro”, che non è più elettiva ma designata dalle varie Municipalità; in queste designazioni, per un accordo tra PD e PATT, Arco e Riva Bene Comune vengono escluse sia dal Consiglio che dalla Giunta della Comunità “Alto Garda e Ledro”.
Nel 2018, e fino alle sue dimissioni del 2020, i Verdi rientrano “de facto” nel Consiglio della Comunità “Alto Garda e Ledro”, per l’iscrizione ai Verdi dell’Alto Garda e Ledro di Ezio Viglietti, che era stato votato nel Consiglio di Comunità come rappresentante dell’opposizione (lista “L’Altra Riva” di Franca Bazzanella).
 Il 25 febbraio 2016 vengo riconfermato, per la quarta volta, Portavoce.
Nel marzo 2018, i Verdi partecipano alle elezioni nazionale come “Insieme”, e candidano Renza Bollettin alla Camera.
Alle elezioni provinciali dell’ottobre 2018, nella lista di “Futura 2018” viene candidata Renza Bollettin, che ottiene 100 voti di preferenza (i Verdi eleggono Lucia Coppola in Consiglio Provinciale).
Nel dicembre 2018, in seguito ad un intervento di Renza Bollettin all’Assemblea Nazionale dei Verdi a Chianciano, durante il quale critica il PATT rivano, il PATT chiede a gran voce le dimissioni dell’assessore Bollettin. Dopo circa 2 mesi di incontri e riunioni, insistendo il PATT nella sua richiesta, per favorire la prosecuzione della consiliatura e su proposta del sindaco, alla fine di gennaio 2019 Renza Bollettin rassegna le dimissioni da assessore, rimanendo in Consiglio e nella maggioranza di centrosinistra fino alla fine della consiliatura. Dopo circa 1 mese viene sostituita, su proposta dei Verdi dell’Alto Garda, da Flavia Chincarini, candidata in quota “verde” di Riva Bene Comune.
Il 27 giugno 2019, l’Assemblea mi rielegge per la quinta volta Portavoce.
Nel settembre 2019 i Verdi dell’Alto Garda, in vista delle elezioni comunali del 2020, si esprimono contro un eventuale terzo mandato del sindaco Mosaner, provocando uno “strappo” con l’assessore Flavia Chincarini, che poi si candiderà nella lista del PD.
Nel settembre 2020, alle elezioni comunali di Arco e Riva, i Verdi si presentano all’interno del progetto “Alto Garda e Ledro Bene Comune-Futura”, associazione politico-culturale, collegata al Movimento provinciale “Futura 2018”, che ha come Presidente Tommaso Ulivieri, e come referente politico per Riva Paolo Barbagli, mentre referente politico per Arco è lo stesso Tommaso Ulivieri. Vengono presentate due liste, a Riva “Riva Bene Comune-Futura Verdi e sinistra”, con capolista Renza Bollettin, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Adalberto Mosaner, che nonostante il parere negativo dei Verdi viene riproposto; e ad Arco “Arco Bene Comune-Futura Verdi e sinistra”, con capolista Tommaso Ulivieri, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Betta.
Il risultato elettorale di Riva, dove si registra la sconfitta del centrosinistra e la vittoria della destra del nuovo sindaco Cristina Santi, penalizza anche il risultato di “Riva Bene Comune-Futura”, che ottiene il 3,99 % (322 voti) ma non ottiene alcun seggio. I più votati della lista risultano Renza Bollettin con 102 preferenze, Lucrezia Michelotti di Futura con 77 e Marco Barbagli con 38. Renza Bollettin, prima dei non eletti, entrerebbe in Consiglio in caso di rinuncia dell’ex sindaco Mosaner.
Ad Arco, la vittoria del centrosinistra del sindaco uscente Alessandro Betta porta in Consiglio “Arco Bene Comune-Futura Verdi e sinistra”, che ottiene il 2,24 % (185 voti) con il suo capolista Tommaso Ulivieri (46 preferenze), seguito dall’assessore uscente Silvia Girelli (36 preferenze) e da Marco Campetti (24 preferenze). Tommaso Ulivieri avrà poi le deleghe all'inclusione, ai diritti civili, ai beni comuni, alla laicità e alla pace.
Il 2021 è stato caratterizzato, a livello nazionale, dall’Assemblea del 10 luglio a Chianciano, con delegata locale Renza Bollettin, che ha sancito la nascita di un nuovo gruppo politico denominato “Europa verde-Verdi”, e a livello locale dalle Assemblee del 21 maggio e del 30 settembre, nel corso delle quali ho espresso la disponibilità a lasciare ad altri l’incarico di Portavoce, e dall’ingresso di un cospicuo gruppo di nuovi iscritti, che ha portato all’Assemblea odierna.
 
Conclusioni
 
Ho qui ricordato soltanto i fatti essenziali di questi 12 anni, caratterizzati, dal punto di vista programmatico, dall’impegno mio e degli eletti “verdi”, principalmente ma non solo, sui temi ambientali, quali in primo luogo il consumo di suolo e le norme urbanistiche, nonchè il tema della gestione dei rifiuti, con la quasi ossessiva richiesta, mai soddisfatta, di una decisa politica di “porta a porta”. Per leggere gli innumerevoli interventi, comunicati, articoli di giornale, del sottoscritto e degli eletti “verdi”, è sufficiente consultare il sito dei Verdi dell’Alto Garda.
Nel concludere, desidero ringraziare i “vecchi” e i nuovi Verdi che mi hanno accompagnato, aiutato e talvolta sopportato in questi anni, e augurare a quelli attuali di continuare il mio lavoro almeno con lo stesso entusiasmo e dedizione, e magari con più risultati concreti e tangibili nel difficile e quotidiano fronte a favore dell’ambiente, che rappresenta il nostro futuro ma soprattutto il futuro dei nostri figli e nipoti. Nella convinzione che noi siamo l’unico partito che pensa davvero con un orizzonte temporale vasto, svincolato, anche se non le ignora, dalle contingenze quotidiane e dai nostri piccoli egoismi.
Infine, nonostante questo passaggio di mano un po’ tempestoso, assicuro fin d’ora ai nuovi reggitori del partito nell’Alto Garda la mia leale collaborazione, se la vorranno.
Paolo Barbagli

 

 

 

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