17.02.2022 13:11

Betta e Villa Angerer

Il recente intervento del sindaco di Arco Alessandro Betta su Villa Angerer – ex Sanaclero fa emergere due elementi in modo molto chiaro: l’imbarazzo per non essere stati capaci o non avere voluto proporre una soluzione che valorizzasse il compendio nell’interesse della comunità e il finale che si vorrebbe già scritto.
▶️ Il sindaco accusa chi difende Villa Angerer, da progetti privati di cementificazione, di non essere concreti e di fare proposte campate in aria, lo fa cercando di ribaltare a suo favore una realtà che testimonia una situazione oggettiva: la sua decennale amministrazione, a parte proporre un iniziativa privata che avrebbe sacrificato gran parte del parco, non ha mai proposto un progetto nell'interesse della città e della comunità.
▶️ Il sindaco accusa comitati, associazioni e minoranze di non aver presentato un progetto concreto. Ci spiace dovere ricordare al sindaco che è lui che è a capo di qualche centinaio di dipendenti e che amministra un comune con un bilancio di decine di milioni di euro, con un avanzo di una decina di milioni di euro, soldi fermi, che non vengono spesi nell'interesse della comunità. Avrebbe lui, se volesse, le risorse per progettare, non le associazioni e i comitati di volontari che dedicano il loro tempo libero alla comunità.
▶️ Poi, in modo non sorprendentemente sfacciato, il sindaco accusa chi difende Villa Angerer dicendo che i progetti stile Trauttmansdorff non sono poi così gentili, perché per servire un’attrazione servono parcheggi e infrastrutture. Ma forse non ricorda che era proprio la soluzione privata da lui prospettata a prevedere "nuovi volumi" per qualche migliaio di metri quadrati, volumi che avrebbero coperto parte del parco tutelato dai beni culturali. Noi, sosteniamo che per realizzare un progetto sostenibile bastano i volumi già presenti, senza aggiungerne di nuovi, per i parcheggi l'idea è di utilizzare quelli di attestamento già esistenti, collegandoli con percorsi pedonali che si sviluppano attraverso i parchi della nostra cittadina e, quando servisse, intervenendo con trasporti pubblici.
▶️ L’apice della faziosità, che prevede l’attribuzione dell’appartenenza al comitato dei NO a chi ha idee di sviluppo diverse, porta il nostro sindaco a dimenticare che è proprio lui a dire NO.
NO ad un progetto nell'interesse della cittadinanza. NO ad aprire un processo partecipativo per far nascere una soluzione condivisa al posto di una "iniziativa privata".
NO ad un progetto sostenibile con valenze culturali, sociali ed economiche e quindi inclusivo che offra migliori prospettive alla comunità, anziché favorire lo sfruttamento di un bene pubblico a favore di pochi.
NO alla richiesta di fondi pubblici, impossibili da ottenere se non ci sono proposte, fondi appena erogati per milioni di euro per salvaguardare i beni culturali.
▶️ Ricordiamo che il bene pubblico non esclude l'iniziativa privata, ma non la elegge sicuramente al rango di unica soluzione possibile, a meno di assumere, come condizione di partenza, l'inutilità e l'incapacità delle amministrazioni di progettare e pianificare nell'interesse della comunità.
Purtroppo, le condizioni e le soluzioni paventate per molti compendi storici del nostro territorio sono lì a ricordarci questa triste verità.
Europa Verde Alto Garda e Ledro,
i co-portavoce
Erica Cavagna e Marco Piantoni

 

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