03.12.2020 23:31

Delega all'ambiente a Franco Gatti

Delega dell’Ambiente al Consigliere Franco Gatti

 

Fra le tante deleghe che la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi ha conferito a diversi consiglieri comunali, spicca, per la rilevanza della delega e per la rottura con la prassi delle precedenti Amministrazioni, quella dell’Ambiente al consigliere Franco Gatti.

Per fare chiarezza sarà opportuno considerare in cosa consista la delega sindacale ad un consigliere, come sancito da una sentenza del TAR della Toscana (sentenza 27 aprile 2004, n. 1248): secondo la quale, in sostanza, sono da considerare legittime deleghe funzionali da parte del sindaco a consiglieri comunali, se finalizzate all’esercizio delle attività di indirizzo e coordinamento proprie del sindaco ed escludano l’adozione di provvedimenti di amministrazione attiva, la partecipazione alle giunte comunali e una posizione differenziata del consigliere nei confronti degli altri consiglieri e della dirigenza.

In particolare, la sentenza riporta in maniera puntuale alcuni fondamentali passaggi dell’atto di delega, tendenti a precisare che: il consigliere deve svolgere esclusivamente una funzione di proposta e consulenza al sindaco; il consigliere non partecipa alle sedute della giunta; il consigliere è privo di ogni potere decisionale; il consigliere nei confronti dei dirigenti e funzionari è privo di qualsiasi ulteriore potere rispetto a quelli propri di ogni altro consigliere comunale;  i provvedimenti relativi alla delega fanno comunque capo al sindaco e sono da questo sottoscritti.

In conclusione, la delega ad un consigliere non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella ad un assessore e, in termini calcistici, può essere considerata una delega di serie B o C, e un chiaro segnale di disinteresse da parte della Amministrazione da poco insediata.

Se si considera, poi, che l’assessorato all’Ambiente nasce, a Riva del Garda, verso la fine degli anni ’80 - più o meno in contemporanea con la Federazione dei Verdi e con il Ministero dell’Ambiente - la retrocessione delle materie ambientali a semplice delega consiliare rappresenta un'inaccettabile sfida al buon senso e al patrimonio della comunità rivana. Non serve ricordare quanto le fortune di Riva dipendano dalla sua felice collocazione ambientale; né quanto l'attrattiva che esercita sia legata alle peculiarità del territorio e del paesaggio.  Molti amministratori, anche nella nostra regione, si stanno rendendo conto di come l'ambiente sia una risorsa fondamentale, e puntano proprio su di essa in una prospettiva di valorizzazione sostenibile. 

Tanto più importante in una fase storica in cui si stanno evidenziando chiaramente i limiti, e i danni arrecati, da una visione economicistica ristretta e superata, quando le politiche ambientali erano considerate un fastidioso orpello e un intralcio alle “magnifiche sorti e progressive”. Per fortuna in Europa e nel mondo la situazione appare diversa, ma a Riva pare in atto una Controriforma ambientale.

 

 

Paolo Barbagli

Verdi dell’Alto Garda e Ledro

Riva Bene Comune – Futura

 

 

Riva, 3.12.2020

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