23.04.2024 20:47

Intervento sul golf a Nago

L'intervento di De Laurentis, finalizzato a rilanciare l'iniziativa per il campo da golf alle Daine di Nago, non mi ha sorpreso; erano evidenti i segnali che indicavano un continuo impegno nei vari ambiti provinciali e locali per rivitalizzare e sbloccare questo progetto. Dopo l'iniziale entusiasmo del comitato promotore del golf, successivamente al mio lavoro svolto con Paolo Ciresa per la ricognizione e la segnalazione dei reperti storici della Grande Guerra presenti in zona, che ricordo sono protetti dalla legge, c'è stata una fase di stasi nell'iniziativa. Ricordo che inizialmente i promotori negavano la presenza di testimonianze della Prima Guerra; solo dopo aver reso evidente con serate e pubblicazioni la presenza dei reperti, si è sviluppata la consapevolezza del "piccolo" errore di sottovalutazione, e ora giunge il rilancio.
Un rilancio che propone la costruzione di un campo da golf attorno ai reperti storici. È un'ipotesi assurda; i reperti sono diffusi in modo capillare e comprendono postazioni, trincee, ricoveri e tutta la viabilità che consentiva la logistica e l'accesso al fronte. Questo è un dato oggettivo, dimostrato, del quale anche il comitato promotore dovrebbe essere ora consapevole.
Purtroppo, il rilancio è caratterizzato da un approccio volto a negare altre caratteristiche del territorio. Anche questo rilancio è sostenuto da presunzione, arroganza e, per essere magnanimi, ignoranza. De Laurentis afferma: “Con l’occasione verrebbe spazzata via tutta quella gigantesca porcheria di pietre e di processionaria con alberi che con il territorio non hanno nulla a che spartire”.
Quella gigantesca porcheria di pietre è una frana postglaciale studiata e illustrata in uno studio di 26 pagine su Geosciences (n.11 del 2021) da studiosi di università ed enti di studio europei e nazionali. E questo è il secondo errore che la squadra di De Laurentis commette con questo rilancio; il primo è la proposta di fare il campo da golf per valorizzare anche i reperti storici. Ma gli errori non finiscono qui; si parla di cancellare la processionaria e piante che non hanno nulla a che fare con il territorio. Risulta evidente, ancora una volta, come non abbiano esaminato e studiato attentamente i luoghi in precedenza, né ora per indagare gli aspetti legati alla flora e alla fauna presenti in quella zona. Dispiace.
Avendo perlustrato attentamente questo territorio, avendo lavorato con naturalisti ed esperti di botanica, ho subito notato e successivamente ottenuto conferma dagli esperti del valore naturalistico di quella zona. È vero, nella zona a nord, quella delle Daine, è presente il pino nero e in piccola parte è interessata dalla processionaria, ma devo dire che i pini crescono vigorosamente e la presenza di specie locali si sta intensificando. La zona a sud, quella di Oltrezengolo, è invece caratterizzata dalla presenza di specie autoctone: faggi, carpini e ornielli.
Infine, vorrei richiamare un elemento particolarmente prezioso per il nostro territorio, ossia il paesaggio. Possiamo forse dimenticare che l'armonia del paesaggio è l'elemento principale del nostro territorio, che è ora oggetto di un'estrema artificializzazione che, metro dopo metro, sta portando alla perdita degli aspetti naturalistici che lo caratterizzavano?
Marco Piantoni
Europa Verde Alto Garda e Ledro
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