08.02.2016 00:00

La controriforma dei rifiuti

ALTO GARDA: LA CONTRORIFORMA DEI RIFIUTI

Esaminiamo rapidamente alcuni dati riguardanti la raccolta dei rifiuti nel Comune di Ponte nelle Alpi (BL), Comune di 8500 abitanti che da qualche anno domina la classifica dei Comuni più virtuosi in questo campo, e confrontiamoli con quelli della Comunità Alto Garda e Ledro (ca 50.000 abitanti).

Ponte nelle Alpi, fino a metà del 2007, raccoglieva i rifiuti mediante raccolta stradale, cioè con i cassonetti sulle strade, raggiungendo una percentuale di raccolta differenziata del 22,4 %, con una produzione annua di rifiuti non differenziati pari a 348 kg per abitante. A metà del 2007 si è cambiato il sistema di raccolta, trasformandolo in “porta a porta”, con il risultato che, dall’anno successivo, si è superato l’80 % della raccolta differenziata, portandolo gradualmente fino all’87,44 % del 2014, con una produzione di rifiuti indifferenziati crollati a 28 kg all’anno pro capite, con un costo complessivo crollato anch’esso dai 438.000 Euro del 2006 ai 38.000 del 2013.

Nell’Alto Garda, con la Comunità Alto Garda e Ledro responsabile del Servizio, vige un sistema di raccolta stradale che nel 2010 consentiva di differenziare il 54,85 % dei rifiuti, con una produzione pro capite di rifiuto indifferenziato di 475,5 kg all’anno. Nel 2014 (ultimi dati disponibili su base annua), con un sistema di raccolta praticamente immutato (unico cambiamento di rilievo l’introduzione della raccolta dell’umido), la raccolta differenziata era “salita” al 61,23 %, con una produzione pro capite di indifferenziato “calata” a 227 kg circa.

Le differenze saltano agli occhi, come quelle analoghe di molti altri Comuni o Consorzi di Comuni che hanno adottato il sistema di raccolta “porta a porta”.

Va anche detto che nel 2010 la nuova Amministrazione della Comunità Alto Garda e Ledro (eletta dai cittadini), su impulso di Comitati di cittadini (La Busa consapevole) e di alcune componenti partitiche, in primis i Verdi delle Amministrazioni Comunali di Riva e di Arco, nonché all’interno di Alto Garda Bene Comune con l’assessore De Guelmi, aveva avviato, sia pure timidamente, un processo di cambiamento del sistema di raccolta che avrebbe dovuto portare ad un sistema di raccolta “misto” (stradale nei centri storici e “porta a porta” nel resto del territorio), che però, di rinvio in rinvio, non ha mai visto la luce. Fino a giungere al 2015, con il rinnovo dell’Amministrazione della Comunità Alto Garda e Ledro (non più eletta dai cittadini e senza alcuna rappresentanza politica di Verdi e Alto Garda Bene Comune), che ha di fatto bloccato ogni idea di cambiamento e iniziato una fase di “ripensamento” che non sembra foriera di nulla di buono in questo campo. Tutto questo, pare, per le contrarietà, più o meno esplicitate, di alcune Amministrazioni Comunali, che non vedrebbero di buon occhio il passaggio, sia pure parziale, al “porta a porta”. L’impressione, inoltre, è che vi sia anche un calo di attenzione politica al problema, come evidenziato dai dati del 2015, peraltro resi noti solo fino all’agosto, che sono addirittura peggio di quelli dell’anno precedente (60,6 % di raccolta differenziata contro 61,2 % su base annua e 56,97 % contro 58,08 % in agosto, ultimo mese pubblicato). In pratica, una vera e propria “controriforma”.

Detto questo, i Verdi dell’Alto Garda esprimono la loro preoccupazione per questo stallo, che sta facendo dell’Alto Garda la cenerentola, anche in ambito trentino, sul fronte dei rifiuti, e ribadiscono la loro netta convinzione che solo il passaggio ad un sistema di raccolta “porta a porta” può migliorare in modo significativo la situazione.

 

Verdi dell’Alto Garda

Il Portavoce

Paolo Barbagli

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