15.06.2020 21:59

Perequazione ad Arco

Perequazione ad Arco
 
Nel ribadire la loro ferma contrarietà all’operazione urbanistica “Variante 15 del PRG di Arco”, in votazione per la II e definitiva adozione nel Consiglio del prossimo 17 giugno, i Verdi dell’Alto Garda e Ledro desiderano esprimere le loro forti perplessità che l’uso generalizzato dello strumento urbanistico definito “perequazione” possa portare a un vantaggio per tutti. Infatti, non sempre il vantaggio del privato , p. es. nel vedersi concedere un aumento edificatorio, unito ad un vantaggio dell’Ente pubblico, p. es. ottenendo un parcheggio o un parco giochi, si traduce in un vantaggio per la collettività, il cosiddetto “bene comune”.
Specie quando, nel caso specifico previsto dalla Variante, ovvero l’area su v. S. Andrea, l’ente pubblico, nel nostro caso il Comune, acquisisce un’area senza avere una chiara idea del cosa farne, e il privato ha una chiarissima idea del cosa farne (un Centro Commerciale), ma qualcosa di superfluo o addirittura dannoso per l’economia della zona, come fatto notare da varie prese di posizione, oltre che per l’ambiente. L’unico a subire un chiaro danno, non quantificabile ma certo, è il cosiddetto “bene comune”, cioè tutti noi che, oltre il danno estetico-paesaggistico, perde un’area agricola e l’unico cono visuale est-ovest rimasto sull’asse Riva-Arco, con buona pace del principio, sancito dalle norme urbanistiche provinciali, sul risparmio del consumo di suolo, con l’unica eccezione della realizzazione di opere assolutamente necessarie. Che in questo caso, come abbiamo visto, assolutamente necessarie non sono.
Perplessità che non sono solo nostre, ma provengono anche da illustri esperti di diritto urbanistico, come p. es. dalla citazione qui riportata, estratta da una tesi di laurea del 2015 con relatore il prof. Stella Richter. “Permangono tutt’ora forti dubbi sulla natura giuridica di tale istituto (la perequazione). Del resto la nozione non univoca e al contempo la proliferazione di diversi modelli di “perequazione” hanno sollevato tra gli interpreti un coacervo di interrogativi, alcuni dei quali tutt’ora irrisolti. Rispetto a tali interventi in materia urbanistica la questione che si profila più urgente attiene alla relazione tra la discrezionalità amministrativa, il principio di legalità e la disciplina della proprietà. Infatti, se è vero che in questa prospettiva la perequazione riesce nel proprio obiettivo di ridurre le discriminazioni tra proprietari, parimenti appare altrettanto verosimile che la perequazione non sembra risolvere il problema dell’ingiustificato arricchimento di alcuni cittadini ai danni della collettività”(Perequazione: considerazione e problemi. Sebastiano Corrieri. Relatore prof. Paolo Stella Richter, uno dei maggiori esperti di diritto urbanistico. Tesi di laurea LUISS 2014/15 pag. 161).
 
Verdi dell’Alto Garda e Ledro
Il Portavoce
Paolo Barbagli
 
Riva del Garda, 15.6.2020

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